5 dic 2024

Ristrutturare un bagno con le detrazioni fiscali 2025

Quali bonus si possono usare

Ogni anno cambia qualcosa, ma la domanda è sempre la stessa:

“Posso scaricare le spese per rifare il bagno?”

Nel 2025 la risposta è: sì, ma solo in certi casi e con alcune regole da rispettare alla lettera.

Vediamo quali bonus sono ancora validi, come funzionano davvero, e cosa serve per non perdere la detrazione.

Quali bonus si possono usare per rifare il bagno?

Al momento, le uniche opzioni ancora attive nel 2025 sono:

Bonus

Detrazione

Spesa massima detraibile

Durata

A chi conviene

Bonus ristrutturazione

50%

€96.000 per unità

10 anni

Quasi a tutti

Bonus barriere architettoniche

75%

variabile

5 anni

Se ci sono requisiti precisi

Bonus mobili

50%

€5.000

10 anni

Solo se la ristrutturazione è regolare

1. Bonus Ristrutturazione (50%)

Il più semplice, il più usato, il più compatibile con la ristrutturazione bagno.

Requisiti minimi:

  • Intervento edilizio su immobile esistente, anche singolo bagno

  • Pagamento con bonifico parlante

  • Comunicazione ENEA non obbligatoria per bagni

  • Fattura della ditta, CILA se richiesta

Detrai il 50% in 10 anni, fino a 96.000 € di lavori (bagno compreso)

2. Bonus Barriere Architettoniche (75%)

Può essere applicato anche ai bagni, ma solo se si interviene per eliminare barriere vere.

Esempi validi:

  • Rifacimento bagno con doccia a filo pavimento al posto della vasca

  • Installazione sanitari sospesi più accessibili

  • Allargamento spazi di manovra

Attenzione:

  • Serve relazione tecnica firmata

  • Spesso richiesto asseveratore tecnico

  • Accessibile solo con requisiti specifici

3. Bonus mobili (collegato)

Non riguarda i lavori, ma puoi usarlo se dopo la ristrutturazione compri mobili bagno.

Regole:

  • Devi aver iniziato una ristrutturazione regolarmente registrata

  • Devi pagare i mobili con bonifico o carta tracciabile

  • La spesa massima è €5.000, con detrazione al 50%

Cosa serve DAVVERO per non perdere la detrazione

Questi sono i punti critici che fanno perdere il bonus se sbagli:

  1. Bonifico parlante

    • Deve indicare causale corretta, codice fiscale del beneficiario, P.IVA della ditta

    • Anche se paghi solo una parte (acconto, saldo…)

  2. Fattura con descrizione chiara dei lavori

    • “Ristrutturazione bagno completo” va bene

    • Ma se la descrizione è vaga o incompleta, il bonus può saltare

  3. Permessi edilizi (se richiesti)

    • CILA o SCIA solo per lavori che modificano impianti

    • Se demoliamo e rifacciamo tutto, serve una CILA

  4. Intestazione corretta delle spese

    • La persona che paga deve essere quella che richiede la detrazione

    • Anche se la casa è cointestata, chi fa il bonifico deve essere uno dei proprietari o un familiare convivente

E se la ditta non gestisce le pratiche?

Succede spesso: molte ditte non si occupano della parte fiscale o edilizia.
Kiko Ristrutturazioni, ad esempio, fa solo la parte operativa.

Soluzioni:

  • Ti indichiamo tecnici di fiducia che possono occuparsene

  • Ti forniamo preventivo e fattura adatte alla detrazione

  • Ti spieghiamo cosa serve e cosa chiedere al tuo commercialista

Leggi anche: Cosa deve includere un preventivo fatto bene

Posso scaricare anche se fornisco io i materiali?

Sì.
L’unica condizione è che tu abbia fattura intestata a te e pagamento tracciabile.
Nel nostro caso, il materiale lo porti tu, ma puoi comunque:

  • Detrare la manodopera

  • Detrare i materiali, se comprati regolarmente

In sintesi

  • Il bonus ristrutturazione 50% è ancora valido nel 2025

  • Il bonus 75% per barriere è usabile, ma solo in casi specifici

  • Il bonus mobili è secondario ma utile

  • Tutto si basa su: pagamento tracciabile, fatture chiare, permessi corretti

  • La ditta deve rilasciare i documenti giusti, anche se non gestisce le pratiche

Contatti

📞 Vuoi un preventivo adatto alla detrazione 2025? Chiama
📩 Scrivici per ricevere un fac-simile e info dettagliate

Link utili